A spasso per Porto Santo Stefano
Se vivete nel centro Italia, difficilmente non avrete mai sentito nominare il capoluogo del comune di Monte Argentario. L'antico borgo marinaro è una cittadina amata sia dai suoi abitanti che dai tanti turisti (spesso di ceto piuttosto elevato) che vi si riversano ogni anno.
Il gusto di andare
Raggiungere Porto Santo Stefano è semplice e piacevole: nel tratto di Costa d'Argento che avrete di fronte ai vostri occhi, il paesaggio sarà amabile e ricco di sorprese. Le vie d'accesso possibili sono fondamentalmente due: dall'Aurelia, in direzione sud dopo Grosseto, svoltate per Albinia e attraversate la strada di Giannella sull'omonimo tombolo (e la sua splendida oasi del WWF); dall'Aurelia venendo da Roma, uscite ad Orbetello e godetevi il panorama lungo la diga sulla laguna mentre vi lasciate la cittadina alle spalle.
La gallery di Porto Santo Stefano
Comunque arriviate sulle sponde di Monte Argentario, l'ultima parte del vostro percorso vi porterà a seguire una strada che zigzagando lungo il monte vi accompagnerà fino all'ingresso di Porto Santo Stefano con affacci continui su tratti di un mare azzurro profondo ed affascinanti calette. Questo fino all'ultima discesa per raggiungere il porto che, quando meno ve lo aspetterete, vi offrirà una magnifica vista d'insieme su tutta l'insenatura su cui si sorge il paese.
A passeggio sul mare
La nostra visita, seppure iniziata già alcuni chilometri prima di giungere in città, avrà come suo reale punto di partenza il "Lungomare dei Navigatori", poco distante dal primo grande parcheggio all'inizio della cittadina. La bella passeggiata disegnata da Giorgetto Giugiaro, vi condurrà fino al porticciolo della Pilarella, oltre il quale sarà comunque possibile proseguire la visita attraverso bar e negozi dell'ultima parte di lungomare.
Senza riserve ve la consigliamo, soprattutto durante le calde serate d'estate in cui lo scirocco rende meno piacevole girovagare per Orbetello. Tenete presente soltanto che da un capo di Porto Santo Stefano fino al suo estremo opposto occorre un po' di tempo: una sosta sulle panchine affacciate sul mare lungo il bel percorso, è un momento di relax che vale la pena concedersi, magari osservando il via vai continuo di gente ed i pescatori che da sempre popolano i vicini scogli.
Il lungomare permette inoltre di raggiungere i tanti punti di interesse disseminati ad ogni sua altezza e, se come noi amate il mare, non potrete non trovarvi a fantasticare nel passare in rassegna le imbarcazioni, mano a mano più grandi, attraccate a pochi passi da voi.
Mondo marino a portata di mano
Il diving è un'attività impegnativa e, nonostante gli ottimi centri disponibili a Porto Santo Stefano e nell'Arcipelago Toscano, non tutti se la sentono di immergersi. In questo caso però vi consigliamo una sosta presso il bell'Acquario Mediterraneo dell'Argentario.
Nonostante le dimensioni più contenute rispetto al suo più famoso equivalente genovese, l'acquario vale di sicuro il modesto costo del biglietto per osservare, dalle 17 vasche, di cui 7 panoramiche, le centinaia di specie animali e vegetali tipiche della costa d'Argento. State sicuri che se avete dei bambini, la visita sarà educativa e li lascerà per ore a bocca aperta.
15 agosto, il palio marinaro
Dal 1937 (eccezion fatta per 5 anni di guerra) ogni anno, a ferragosto, si svolge il palio marinaro: è qui che i campioni dei quattro rioni - Valle, Croce, Pilarella e Fortezza - si combattono all'ultimo remo in una cerimonia estremamente sentita tanto dai santo stefanesi che dalla gran mole di curiosi e turisti che in ogni edizione accorrono a fiumi alla cittadina.
Save the date, dicono gli inglesi: memorizzate la data. Se avete la fortuna di essere in zona al momento giusto, vale la pena godersi sia la gara di per sé che il folklore che contraddistingue questa vera e propria istituzione per i santostefanesi.
Fra leggende di pirati e prodezze di pescatori c'è molto da approfondire. Vale la pena leggere anche questo articolo: Porto Santo Stefano - Il palio marinaro.
Una giornata in spiaggia, l'imbarazzo della scelta
L'Argentario offre la possibilità di scegliere fra tante spiagge e calette, alcune facilmente raggiungibili, altre più impegnative che vi richiederanno un po' di fiato nei polmoni (non tanto nella discesa al mare!) e la voglia di percorrere sentieri un po' scoscesi, immersi nella macchia mediterranea. Ricordate però la vostra maggior fatica sarà ripagata senza dubbi da viste assolutamente incantevoli, acque limpide e spiagge spesso poco battute.
Stiamo preparando la guida approfondita a tutte le spiagge dell'Argentario. Vi chiediamo un pizzico di pazienza e momentaneamente fare riferimento alla mappa.
In partenza per le isole
Il porto non è soltanto il punto di arrivo a Porto Santo Stefano e l'inizio della vostra gita in città: è anche il punto di partenza obbligato per raggiungere le Isole dell'Arcipelago Toscano, escursione imperdibile di un viaggio in questa parte di Maremma. L'Isola del Giglio e Giannutri, richiedono poco meno di un'ora di traversata grazie a più servizi di traghetti efficienti, frequenti e dal prezzo per tutte le tasche.
Avendo un po' di tempo a disposizione vale la pena prenotare una notte al Giglio (magari in compagnia del partner); altrimenti potreste decidere di dedicare la giornata ad una gita organizzata che vi porterà in visita su più isole offrendovi un buon pasto di mare durante la traversata.
Storia quanto basta
La cittadina di Porto Santo Stefano è un tranquillo borgo di mare: adesso. Nella Storia, al pari di altri paesi maremmani, ha però subito e fatto parte delle tante turbolenze che hanno coinvolto la penisola italica. Complice la posizione geografica invidiabile, già i romani frequentarono questo lido al quale diedero nomi diversi nel corso degli anni, lasciando più segni della loro presenza.
Portus Traianus, Portus ad Cetarias,Portus Incitaria o, come lo chiamiamo noi, "Santo Stefano", appare però frequentemente nelle cronache solo a partire dal XV° secolo: è in qusto periodo, sotto dominazione senese e forse a causa delle continue incursioni piratesche, che iniziano a sorgere le prime torri costiere e la torre dell'Argentiera (1442). Lo sviluppo cittadino vero e proprio avverrà invece soltano più tardi, con l'annessione ai domini spagnoli che riconoscerà Monte Argentario parte dei territori costituenti lo "Stato dei Presìdi" (datato 1557): ultimo approdo spagnolo in Italia.
I passaggi di mano sono incredibilmente frequenti: il 9 maggio del 1646 segna la conquista francesce mentre lo stesso luglio sancisce il ritorno di Porto Santo Stefano alla Spagna; nel 1707 i Presìdi, nella loro interezza, passano sotto il controllo austriaco per poi divenire borbonici nel 1737; nel 1801 farà parte del Regno di Etruria per essere annesso al Granducato di Toscana con il trattato di Vienna del 1815.
E' proprio il Granducato, nella figura di Leopoldo II, ad assegnare a queste terre la struttura più simile all'attuale isituendo la comunità di Monte Argentario con Santo Stefano come capoluogo e Porto Ercole come frazione. Occorrerà però attendere l'unione di tutta la Toscana al Regno d'Italia per decretare la fine delle contese ed inaugurare un lunghissimo periodo di crescita improntato, prima sul lavoro con il mare, più recentemente sul turismo.
La fortezza spagnola
A testimonianza del ruolo difensivo fondamentale di tutto l'Argentario, troviamo i resti di decine di torri costiere e forti: alcune sono punti di avvistamento adesso ruderi semi nascosti dalla fitta vegetazione, altre sono imponenti strutture di difesa ben visibili sulle cime dei vicini poggi e nei punti di accesso ai possibili sbarchi per la penisola.
Simbolo di uno dei rioni e ottimo esempio di architettura militare spagnola, la fortezza di Porto Santo Stefano risale alla seconda metà XVI° secolo, di poco successiva alla costituzione dello Stato dei Presìdi. Posta a difesa del porto, su un colle ora abitato, è costituita da una struttura massiccia a pianta quadrata, munita di barbacani. Dalla terrazza inferiore si possono ancora vedere i cerchi di pietra che permettevano agli affusti dei cannoni ottocenteschi di muoversi per regolarne la mira. Il basamento ospitava magazzini, serbatoi e vani per la guarnigione.
Attualmente la Fortezza ospita due sezioni espositive: una dedicata ai reperti archeologici raccolti nei fondali dell'Argentario e del Giglio; l'altra documenta l'attività dei maestri d'ascia, di cui la città da sempre va estremamente fiera.
La villa dei Domizi Enobarbi
Presenza romana, dicevamo: sia in tempi moderni che remoti. Ne è un esempio la villa del I sec. AC appartenente alla famiglia dei Domizi Enobarbi (quella dell'imperatore Nerone, per intenderci) i cui resti possono soltanto farcene immaginare grandezza e splendore.
La villa si trova fuori da Porto Santo Stefano. Per raggiungerla, oltrepassate il bivio della Giannella in direzione Porto Santo Stefano: subito dopo l'hotel Villa Domizia potrete parcheggiare l'auto e cercare fra gli ulivi un cancelletto con il sentiero che conduce alla spiaggia. Qui troverete la grande peschiera (oggi sommersa) dedicata all’allevamento di pesci, molluschi e crostacei ed un attracco per imbarcazioni (lo scalo “Domitiana positio” ricordato in un elenco di porti e approdi di età imperiale).
Il complesso però non finisce qui: la superficie doveva in effetti essere piuttosto estesa dato che dal lato orientale, sul pendio retrostante, è possibile trovare l'area destinata alle attività produttive e commerciali oltre che, ovviamente, una "pars urbana" (la zona residenziale) comprendente anche una struttura termale.
Parte della villa romana si trova su terreno privato su cui sorge un'altrettanto privata villa. Vi preghiamo di rispettare la proprietà secondo le leggi ed il comune senso civico.
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